sabato 15 ottobre 2016

Alcune soluzioni per recuperare i dati da un hard disk interno malfunzionante

La necessità di recuperare dati da un vecchio hard disk interno, appartenente ad esempio da un PC che non si avvia più è un'esigenza piuttosto comune.
Quando un computer non si accende regolarmente, nella maggior parte dei casi il problema dipende da un malfunzionamento a livello hardware. Se, all'accensione del PC, nel caso degli hard disk interni di tipo tradizionale si sentono ruotare i piatti ma sullo schermo non appare nulla e non viene visualizzato alcun messaggio d'errore, è altamente probabile che la prima indiziata sia la scheda madre.
hd interni Premesso che l'utilizzo di una efficace politica di backup è il modo migliore per trarsi d'impaccio anche nel caso di problemi derivanti da hardware danneggiatosi, come fare per recuperare i dati dall'hard disk interno di un vecchio PC o comunque di un computer che non si accende più? Esistono diversi metodi da utilizzare per recuperare i dati momentaneamente persi: attraverso una distribuzione Linux eseguita in live session, collegando l'hard disk ad un altro pc mediante cavo SATA, trasformare la porta SATA in USB mediante un adattatore.
Il primo metodo è da utilizzare se si è in possesso di un solo pc. È sufficiente scaricare l'immagine live dal sito, copiarlo su un cd e riavviarlo, avviando il supporto disco come primo BOOT. Nello specifico, basta premere uno dei tasti che va da F2 a F10 (a seconda del produttore, il tasto da pigiare cambia) e selezionare il nome della periferica CD/DVD. A questo punto si avvierà il sistema operativo direttamente dal disco, non si installerà, ma si limiterà a girare virtualmente sulla memoria RAM. Solo a questo punto sarà possibile aprire da una cartella qualsiasi il percorso /media/[nome del dispositivo]. In questo modo si ha libero accesso al contenuto dell'HD interno. E basta solo copiare ciò di cui si ha bisogno ed incollarlo in un dispositivo USB di archiviazione.
hdd interni Il secondo metodo è tanto efficace quanto semplice da applicare. Bisogna semplicemente collegare l'hard disk interno ad un altro pc tramite attacco SATA (senza sostituire il precedente), entrare nella modalità BIOS premendo all'accensione un tasto tra F2, Canc o Esc ed impostarlo, dal menù BOOT, come hard disk "slave" o comunque in una posizione inferiore rispetto all'hard disk solitamente utilizzato. Una volta riavviato il sistema, sarà sufficiente recarsi su "Computer" (se si ha una versione di Windows posteriore a Vista), "Risorse del computer" (se si possiede una versione Windows antecedente a Vista), entrare e salvare i file necessari.
L’ultima strada è da percorrere se non si ha a disposizione un altro pc fisso, ma un laptop. Basta semplicemente utilizzare un connettore SATA-USB, che permette di collegare l’HDD interno ad un portatile (ma anche ad un fisso), mediante una semplicissima presa USB. Il procedimento da compiere è il medesimo, ovvero andare su "Computer" o "Risorse del computer" a seconda della versione Windows di cui si è in possesso, entrare e salvare i file necessari.
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